Autunno

Autunno

Come affrontare la malinconia e i disturbi dell'autunno: soluzioni pratiche e rimedi efficaci

Le giornate sono più corte, ma i colori del bosco sono i più belli. Addio ai cocomeri, benvenuti funghi e castagne. E per ogni disturbo c’è un rimedio.

È la stagione dai colori più belli: quelli del bosco dove al sempreverde si alternano quelli delle foglie gialle, marroni e rosse! No, è la stagione della malinconia: non lo diceva forse anche la canzone che nel 1957 vinse il Festival di Napoli, Malinconico autunno, di De Crescenzo e Rendine, canta Marisa del Frate? D’altra parte le ore di luce si riducono, la sera allunga le sue ombre e le temperature si abbassano! Allegria, sulla tavola fanno la loro comparsa funghi e castagne! Peccato però che bisogna dire addio a cocomeri, granite e meloni! Intanto sono iniziate le scuole e Natale è ancora così lontano! Sì. No. Una cosa però è certa: l’autunno è la stagione che suscita le sensazioni più contrastanti. Molte dipendono sicuramente dalla nostra soggettività, dal nostro io profondo. Però i cambiamenti fisiologici che il corpo affronta in questa stagione sono una realtà oggettiva, con la quale fare i conti.

Sonnolenza e malumore

Calano effettivamente le ore di sole, e si riduce la percentuale di pelle che offriamo ai suoi raggi, visto che ci copriamo di più. E una minore esposizione al sole comporta ridotti livelli di serotonina, l’ormone legato alle sensazioni di buonumore. Inoltre in questa stagione aumenta naturalmente il rilascio di melatonina nella circolazione: e questo ormone tende a indurre una certa sonnolenza.

Una improvvisa “pigrizia” autunnale può rappresentare un fenomeno fisiologico.

Rimedio: mantenersi fisicamente attivi aiutare a contrastare sonnolenza e malumore. Se l’attività si svolge all’aperto, beneficeremo delle residue ore di sole, utili a stimolare la sintesi della vitamina D.

Occhio alla linea!

I cambiamenti ormonali possono avere un riflesso su alimentazione e metabolismo. Con il calo della serotonina, che stimola il metabolismo basale, e l’aumento della melatonina, che rende più pigri, si rischia un maggiore accumulo di grasso. Soprattutto se si è presenza di un altro fattore: la tendenza a contrastare malinconia e noia, con spuntini fuori pasto magari a base di junk food. Rimedio: piccole rinunce (per esempio sostituire con mele e pere di stagione lo “spuntino spazzatura”) e attività fisica. Inoltre noci e uova favoriscono la produzione di serotonina, aiutando a compensarne il calo stagionale.

Intestino capriccioso

I cambiamenti del clima possano influire sulla sensibilità dell’intestino, irritandolo e alterandone la regolarità. Anche questo fenomeno sarebbe legato agli effetti delle variazioni di luce e temperatura sul sistema nervoso, con il passaggio alla stagione più fredda.

Rimedio: per la regolarità intestinale, è importante continuare a idratarsi (e, ancora, non dimenticare l’attività fisica). Spesso con l’autunno, oltre a bere meno acqua, si diventa più sedentari, e lo scarso movimento si riflette negativamente sull’intestino. Una passeggiata di almeno mezz’ora, tre volte la settimana, può essere sufficiente. Uno strumento di rinforzo per l’ intestino è dato dai probiotici, i microrganismi vivi in grado di ripopolare il cosiddetto “microbiota intestinale” impoverito durante l’estate. Fra l’altro i probiotici sviluppano sostanze che rafforzano i villi intestinali: così vengono assorbiti meglio nutrienti, minerali e vitamine come la C, importante per prevenire i disturbi stagionali.

Mal di testa

In autunno, più che in altre stagioni, capita di soffrire di emicrania, soprattutto da parte delle persone più esposte a questo problema. Ciò accade probabilmente per i cambiamenti di stile di vita legati alla stagione: più ore di sedentarietà, magari davanti al computer, possono indurre ad assumere a lungo posizioni innaturali, con i muscoli contratti. E tale prolungata contrazione può tradursi nel mal di testa.

Rimedio: fare attenzione alle posture assunte sia nei momenti di relax sia durante il lavoro sedentario. Variare spesso posizione e staccarsi dal computer almeno per un quarto d’ora, ad ogni ora di lavoro.